Domenica 04 Dicembre ho avuto il piacere di essere ospite ad una nuovissima ed interessante manifestazione, "Saranno Famosi nel Vino", tenuta alla Stazione Leopolda di Firenze.
Erano presenti 140 produttori provenienti da tutta Italia, oltre 200 vini in degustazione e tanto entusiasmo da parte dei partecipanti, l'obbiettivo era quello di far conoscere al pubblico realtà molto molto giovani e meno conosciute, (Rispetto ad i grandi nomi Italiani).
La Location ha esaltato tantissimo questo tipo di manifestazione, sinceramente ho gradito molto l'allestimento di altalene rosse, ad esaltare la spensieratezza e la gioia di comunicare un prodotto, che vuol entrare in un mercato così ampio e difficile a livello internazionale.
In particolar modo, sono cinque i produttori che hanno lasciato il segno a livello di gusto, professionalità ed entusiasmo nella mia mente, il primo è un giovanissimo della Campania, "Francesco De Stefano", produce vini di alta qualità, sia bianchi, rosati che rossi, dai profumi molto freschi ed intensi al palato, anche le etichette devo dire molto semplici ed intuitive, dove a colpo d'occhio, riusciamo da subito a capire cosa stiamo bevendo, che secondo me è molto importante. |
La seconda è una cantina Veneta, "Fongaro", nella zona del Soave, che produce bollicine in metodo classico veramente ottime, perlage finissimo ed al naso molta freschezza, l'uvaggio usato è per lo più Pinot Noir, ho gradito molto le versioni pas dosè, dove possiamo capire ed apprezzare tutte le sfumature di questo magnifico vino, anche quà ho gradito molto la cordialità e l'entusiasmo di chi mi ha presentato il prodotto, trasmettendomi passione e sincerità.
Il terzo produttore è: "Marasca Rossi", situato nelle Marche, due giovani fratelli che hanno trasformato una produzione di vini a livello familiare ed amatoriale, in una vera e propria realtà professionale di grande qualità, personalmente ho gradito molto il loro verdicchio, dove acidità e freschezza fanno da padrona, lasciando un gradevole finale sul palato, sono veramente rimasto di stucco, assaggiando il loro vino rosso, in una versione di Lacrima di Morro dry, lasciando al naso quella classica nota dolciastra che al palato poi non risulta, esaltando altri sapori con spiccate acidità veramente buone.