giovedì 30 gennaio 2020

The Sand Wine


Dal mio ultimo viaggio in Provenza e Camargue, ho avuto il piacere di conoscere questa cantina lungo la foce del Rodano, 15 km prima di arrivare ad Aigues-Mortes, città medievale cinta da mura di una bellezza unica nel suo genere, oserei definirla "la Perla della Camargue".

       

         


Un vino che cresce nella sabbia della Camargue ed esprime tutto il suo potenziale nella vinificazione in rosè (Gris de Gris), dove i profumi fruttati e la forte salinità, enfatizzano il piacere di una bevuta facile, fresca e piacevole.
La Grenache è un vitigno autoctono della Francia, molto presente come sapore ma dai tannini gradevoli dove in questa zona assume forme e sapori particolari.
Un eccellenza unica di una zona della Francia incantevole, climaticamente sempre gradevole dove colori e brezze calde ci avvolgono e ci accompagnano costantemente.
La cantina che lo produce (Domaine de Montcalm) è un eccellenza della zona, i proprietari sono molto gentili e disponibili a far conoscere i loro prodotti di natura biologica ed il loro amore per il lavoro che fanno.
Un incontro piacevole, come i vini che producono con grande cura e passione, un posto dove tornare e degustare nuove esperienze di vita quotidiana.
Ho abbinato questo vino ad una canzone stupenda di Joe Cocker
"You Are So Beautiful", una canzone semplice ma intensa con un introduzione di pianoforte a sottolineare la facile beva del vino, la voce intensa e graffiante del cantante enfatizza il corpo del vino ed i suoi intensi sapori fruttati molto gradevoli, l'intensità sonora cresce man mano con l'orchestra di sottofondo avvolgendo il palato, il finale sempre gradevole nella sua semplicità e persistenza.
Vi invito a fare questo abbinamento per alleggerire i cattivi pensieri da tutti i problemi quotidiani, magari a fine serata, in aspettativa di un buon piatto di pesce.



mercoledì 22 gennaio 2020

The Sparkling Lake


Quando un sogno diventa intuizione, genialità, audacia, fantasia e si unisce a tanta passione, nasce un capolavoro come questo vino.
Oggi vi voglio parlare di una cantina alle pendici della catena del Lagorai (di cui prende il nome il vino) e si affaccia sul lago di Levico in Valsugana.
Cantina Romanese guidata da Giorgio e Andrea Romanese, una cantina che ho avuto il piacere di conoscere la scorsa primavera, un posto spettacolare dove i vigneti sono situati ad una altitudine di circa 600 metri e corrono lungo l'impalcatura orizzontale della pergola trentina, appositamente studiata per gli appezzamenti in pendenza, nato dal progetto di rivalutare un vecchio vigneto di famiglia e trasformarlo in una eccellenza Italiana.
Un progetto riuscitissimo in continua evoluzione, fatto da collaborazioni di artisti che disegnano le etichette ad impreziosire le bottiglie ed idee innovative, come affinare questo vino in fondo al lago ad una profondità di 20 metri per oltre 500 giorni, un progetto pazzesco e talmente innovativo da emozionarci tantissimo, una bottiglia che quando la tieni in mano vibra di passione, fantasia e genialità, pura musica per il nostro palato e tutti gli altri sensi.
Ho abbinato questo vino ad una bellissima canzone di Astrud Gilberto
"Fly Me to the Moon", Standard Jazz in versione Bossa Nova, le spazzole sulla batteria ci solleticano il palato e la lingua come il finissimo perlage del vino, la voce della cantante armoniosa e soave in risposta con il trombone in sordina a sottolineare l'intenso profumo di fiori bianchi ed i sapori di ananas, mela, erbe aromatiche e crosta di pane, quando la canzone finisce di botto, per contrasto il vino persiste.
Vi invito a fare questo abbinamento magari guardando un bel tramonto sul mare, in compagnia di persone care e perchè no, magari insieme al vostro amore pianificando un progetto importante per la vita.


lunedì 20 gennaio 2020

Un Luogo di Emozioni Artistiche ed Enoiche...


Oggi vi voglio parlare di una cantina che ho avuto il piacere di conoscere, una cantina unica nel suo genere, una espressione di architettura quasi aliena al nostro pianeta ma dove si rispecchiano la vera essenza di tutti gli elementi della natura legati all'uomo.
 Un posto magico dove il principio di Musica e vino vivono in simbiosi, in uno scambio continuo di energie dove poter amplificare le proprie vibrazioni all'infinito.
 Cantine Dei di Montepulciano, dove Caterina Dei oltre ad essere la proprietaria, ed ideatrice di questo  bellissimo progetto di una cantina con un anfiteatro in mezzo ad i vigneti, dove arte e natura possono esprimere se stessi, è una bravissima cantante, ed organizza eventi per esaltare al massimo le potenzialità di questo luogo.
Lei stessa dice: "Il mio amore per la Musica l'ho riscoperto grazie al Vino, sia il Vino sia la Musica parlano un linguaggio internazionale, universale e soprattutto sensoriale". 
Sinceramente devo fare le mie congratulazioni a questo bellissimo risultato, perchè oltre alle emozioni che riesce a suscitare questo luogo grazie alla simbiosi tra vino, musica ed architettura nel completo rispetto della natura, il prodotto finale e cioè il Vino, rispecchia a pieno tutto il lungo lavoro di questo posto, un vino eccellente, vibrante di emozioni che riesce a sorprenderci ad ogni sorso.
Ho voluto abbinare questo vino ad una bellissima canzone di Seal:  
"Kiss from a Rose",  il pezzo inizia con un introduzione di voci sovrapposte e ritmi che ricordano le ballate medievali, trasportando la nostra mente in questo luogo magico della vecchia Toscana, il calore della voce, armoniosa e potente del cantante ci fa apprezzare i tannini caldi e vellutati del prugnolo gentile, mentre un oboe di sottofondo ci accompagna a profumare i contorni melodici di frutti rossi, esprimendo un corpo armonico intenso ed un ritmo in crescendo, con un finale persistente ed elegante.
Vi invito a fare questo abbinamento, magari sorseggiandolo davanti ad un camino acceso, lasciandovi trasportare con la mente altrove, là dove nessuno è mai arrivato.



sabato 18 gennaio 2020

Vino e Musica: un abbinamento perfetto

Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani - 28 Agosto 2019
Il gusto di un vino può cambiare in presenza di alcune circostanze. In primis l’abbinamento con il cibo. La differenza sarà notevole se il vino viene gustato con un piatto di formaggi o con cacciagione. Differirà anche se degustato ambienti e climi diversi, in una cantina del ‘700, in riva al mare o in un prato di montagna… così come differiranno gli stati emozionali se abbinato con la musica rock oppure in compagnia di una bella dama o di un principe azzurro in un ristorante a lume di candela. Il vino sarà sempre lo stesso, ma il gusto percepito sarà differente.

Gli studi scientifici sul vino e la musica

A conferma di questo processo percettivo e dei sottili meccanismi di interazione tra vino e musica ci sono anche degli studi scientifici. In particolare, secondo un’indagine condotta dal professor Adrian North della Heriot-Watt University di Edinburgo, l’ascolto di determinati brani musicali in fase di degustazione è in grado di esaltare il gusto del vino che stiamo bevendo. La ricerca, pubblicata dal British Journal of Psychology, ha coinvolto 250 studenti che sono stati invitati a sorseggiare due tipi di vino, un rosso (un Cabernet Sauvignon 2005,) e un bianco (uno Chardonnay cileno), con un brano musicale in sottofondo riproposto in “loop” per 15 minuti.


L'ascolto di una determinata musica esalta il gusto del vino che si sta degustando

Questi i quattro brani selezionati: i Carmina Burana di Carlo Orff, identificati dai ricercatori come “potenti e pesanti”; il “sottile e raffinato” Valzer dei fiori dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky; la “energica e rinfrescante” Just can’t get enough dei Depeche Mode; la “pastosa e soft” Slow Breakdown di Michael Brook. Mentre i partecipanti sorseggiavano il vino è stato chiesto loro di descrivere le sensazioni ricevute. Risultato: la musica ascoltata dai volontari ha influito in maniera importante sulla percezione avuta al momento dell’assaggio del vino.
Ad esempio, sia il bianco sia il rosso sono stati definiti potenti e pesanti in misura maggiore da chi li ha degustati ascoltando i Carmina Burana. In altre parole, la musica stimola specifiche zone del cervello per cui quando assaggiamo del vino, e contemporaneamente stiamo ascoltando dei brani musicali, queste aree del cervello sono già attive e quindi influenzano il gusto che percepiamo dal vino.

A ogni vino la sua musica

Eseguire brani musicali durante i pasti risale agli Egizi. È stato poi ripreso dai Greci e dai Romani ed è continuato fino a oggi, passando dalle corti di ogni latitudine agli scenari della mondanità per trasferirsi poi ai più raffinati meeting culturali.
Riprendendo gli abbinamenti proposti da alcune riviste britanniche si possono consigliare per il Cabernet Sauvignon brani come la potente Honky Tonk Women dei Rolling Stones, All Along the Watchtower nell’allucinata versione hendrixiana e l’incalzante Won’t Get Fooled Again degli Who.


abbinamento vino-musica
Il vino e la musica rappresentano un abbinamento perfetto in grado di esaltare il gusto del vino che si sta bevendo

L’ascolto di Sitting on the Dock of the Bay di Otis Redding, Easy di Lionel Ritchie e Heartbeatsdi Josè Gonzales enfatizza il gusto morbido e rotondo del Merlot, mentre il Syrah, di grande spessore gustativo, dà il meglio di sé con Nessuno dorma di Puccini, interpretato da Pavarotti, e Chariots of Fire di Vangelis, imponente e solenne colonna sonora, in sottofondo.
Lo Chardonnay, a sua volta, vino eclettico e versatile, si lega bene a brani poprockcon evidenti influenze disco quali Atomic di Blondie, Rock DJ di Robbie William, What’s Love Got To With It di Tina Turner e Spinning Around di Kylie Minogue. E, per finire, volendo esaltare le sensazioni trasmesse da un corposo e piacevole Pinot Grigio, non c’è niente di meglio dell’energia trasgressiva di un pezzo di Lady Gaga. La lista potrebbe andare avanti all’infinito, ma meglio lasciare libero spazio alla fantasia di ognuno di noi per cercare la degustazione musicale perfetta!

venerdì 17 gennaio 2020

Le Tonalità Musicali del Vino e gli effetti Benefici


Uno studio condotto da una Università scozzese ha rilevato una stretta connessione tra vino e musica che stimolerebbe alcune zone del cervello fino ad influenzare le sensazioni percepite durante la degustazione.
di  - 11 Novembre 2018 - 16:40 - Cuneo24.it
Fino a che punto possiamo beneficiare di una degustazione di cibo, vino o distillato? Sembra una domanda insensata, ma più mi interrogo e cerco risposta a questo quesito, più esso acquista di logicità.
Tutto dipende da cosa e come ci approcciamo, e in quale tipologia di degustazione ci immergiamo. Si esatto, non sono tutte uguali; in alcuni casi potremmo definire la degustazione “commerciale”, quella che serve a valutare economicamente il prodotto. In altri casi la degustazione diventa un gioco, dove già sappiamo la fascia di valore del prodotto ma si cercano le qualità e le potenzialità confrontando anche etichette e annate diverse (le famose Verticali).
Come nella musica: Uno studio condotto da una Università scozzese ha rilevato una stretta connessione tra vino e musica che stimolerebbe alcune zone del cervello fino ad influenzare le sensazioni percepite durante la degustazione.
Esame visivo, olfattivo, gustativo. Questi gli elementi fondamentali durante una degustazione enologica. Di recente, uno studio condotto sull’abbinamento vino e musica dal professore Adrian North del Dipartimento di Psicologia della Heriot-Watt University di Edinburgo ha evidenziato una stretta correlazione tra degustazione e ascolto di brani musicali i quali consentono di esaltare il gusto e gli aromi del vino. Anche il vino, come il susseguirsi delle note, è musica e suscita emozioni, ricordi, atmosfere. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul British Journal of Psychology.
“L’approccio al vino sollecita la maggior parte dei nostri sensi. La vista inizia a interagire con la bottiglia ancora tappata, e prosegue andando ad analizzare la tonalità e l’intensità del colore di ciò che viene versato nel bicchiere; l’olfatto viene chiamato in causa quando si tratta di riconoscere i sentori di fiori, frutti e spezie che salgono dal calice; e infine, al momento dell’assaggio, il gusto va a rilevare le note dolci, quelle acide e quelle sapide presenti nel vino, mentre la lingua e il palato percepiscono le sensazioni tattili legate al corpo e alla tannicità di certi rossi, ma non solo, la degustazione diventa un esercizio ancora più completo quando dai sensi si passa ai ricordi, fondamentali per riconoscere profumi e sapori, andando a coinvolgere naso, lingua e gola in un processo che arriva fino all’emozione e al giudizio di valore. Il tutto, per essere svolto nel modo più corretto, deve dunque mettere in funzione e in relazione tra loro le più svariate parti della nostra mente. Non a caso un altro studio realizzato dallo stesso Shepherd aveva rivelato come l’esercizio continuo a cui sono sottoposti alcuni dei migliori sommelier del mondo abbia portato all’ispessimento di certe aree del loro cervello, in grado di garantire loro una maggiore agilità mentale.”
Ecco quindi che la stimolazione alla produzione delle endorfine, della dopamina, del gaba e della feniletilammina (ormoni responsabili dell’euforia, ricompensa, serenità e infatuazione) ci possono aiutare semplicemente con quella che definirei Felicità.
Quindi non posso far altro che consigliarvi di prendere per mano il/la vostra compagna, degustare ad esempio un merlot o un cabernet, caldo profondo ed elegante con Everything I do, I’ll do it for you di Bryan Adams live.

giovedì 16 gennaio 2020

La Piacevolezza del Bere



Quando beviamo un bicchiere di vino ne ammiriamo le tonalità del colore, i suoi profumi, i sapori che riesce ad esprimere in bocca, le sensazioni tattili date dai tannini o le bollicine che esplodono sulla lingua, un esperienza meravigliosa dove l’impegno ed il lavoro dell’uomo, esprimono la bellezza e la ricchezza di un territorio.
Un espressione unica racchiusa in un sorso di vino, una vibrazione terrena che può modificare in meglio il proprio corpo insieme ad una vibrazione musicale, predisponendo la nostra mente ed i nostri sensi alla piacevolezza del bere, mutando al meglio le vibrazioni del vino e quindi il suo carattere.

"Ad ogni piatto il suo vino, Ad ogni vino la sua musica"

(Massimiliano Lami)

martedì 14 gennaio 2020

Vibrazione Terrestre


Quando le Vibrazioni dell’aria e della terra si incontrano avviene una magia, tutto muta e ciò che ci sembrava ovvio e scontato non esiste più, nuove sensazioni pervadono nel nostro corpo, colori, profumi e sapori in un vortice di piacere, questo è quello che accade quando abbiniamo un buon Vino alla giusta musica.

Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano 2024

  Abbiamo visitato, degustato e goduto di questa meravigliosa città in un viaggio nel 2018 con la nostra Associazione Culturale "Bacco ...