mercoledì 25 novembre 2020

Le Nuove Tendenze del Vino


Ecco un interessante articolo tratto da: La Repubblica.it  di Alessandra Favaro del 13 Novembre 2019, in cui spiega le nuove 10 tendenze che stanno rivoluzionando il settore del mondo vinicolo, secondo il parere degli esperti interpellati da Vitavigor,
Buona lettura.


 Dal vino vegano al ritorno dei rosati, dal debutto degli orange wine e del vino alla cannabis, fino ad arrivare al fenomeno sempre più diffuso del “Bring Your Own Bottle”. Sono alcune delle 10 tendenze a livello internazionale che gli esperti interpellati da Vitavigor hanno individuato nel mondo vinicolo, sempre più amato dai millennial.

 
Il vino resta tra le bevande più amate, anche dai millennial.  In Italia lo beve almeno una volta all’anno il 54,1% delle persone e tutti i giorni il 18,2% (dati Istat); i consumi negli ultimi 5 anni sono aumentati dell’8% secondo l’International organisation of wine and wine. Una passione che conquista anche i millennial, che preferiscono vini e liquori alla birra, ribaltando il trend degli anni Novanta, secondo un’indagine di Beer Marketer.
 
Ma quali sono le principali tendenze nel settore vinicolo? E quali fenomeni può produrre in settori commerciali correlati? Se ne è occupata una ricerca commissionata da Vitavigor, storico marchio di grissini a Milano, a Espresso Communication, che ha coinvolto un panel di 40 esperti del settore, tra sommelier e wine blogger. Il risultato potrà supportare il brand a ideare prodotti ad hoc per rispondere alle esigenze di mercato.

I Trend

Il primato spetta ai vini vegani, come sottolineato anche da una ricerca su Forbes, e al mercato dei vini organici, che secondo un’indagine condotta da Reuters crescerà del 14% entro il 2022. Tra le tendenze più curiose figurano anche quelle dei vini all’infuso di cannabis per via delle numerose proprietà benefiche e quella della BYOB, “Bring Your Own Bottle”, ovvero l’usanza portare direttamente da casa la propria bottiglia di vino al ristorante, segnalata da una ricerca britannica pubblicata sul Telegraph, e dei vini a basso contenuto alcolico. La passione per il vino dilaga anche sui social dove sono oltre 51 milioni i post dedicati e oltre 7 milioni i post con l’hashtag #winelover. Spazio anche al ritorno in auge dei vini rosati e al debutto dei vini arancioni.
 
“Il BYOB è un sistema molto diffuso in tanti mercati internazionali. Il consumatore porta la sua bottiglia al ristorante che gli mette a disposizione il servizio professionale, i giusti calici ed anche dei piatti abbinati – afferma Roberto Anesi, eletto miglior sommelier d’Italia nel 2017 e Professionista dell’Anno 2019 – Generalmente si pagano dei "cork fee" per la stappatura che in certi casi possono arrivare addirittura oltre i €150. Per motivi salutistici e per le leggi sull’alcool, invece, il consumatore pone molta più attenzione rispetto al passato al quantitativo di alcol presente nei vini, di conseguenza sempre più produttori si stanno adeguando al trend dei LOW ABV wines”.
 
Anche le star di Hollywood si sono lasciate contagiare dalla “wine mania”: dal musicista premio Oscar John Legend, che ha realizzato una linea di vini personalizzata dal nome Lve (Legend Vineyard Exclusive) a Drew Barrymore, che ha stretto una partnership con la Carmel Road Winery in California per lanciare il suo Pinot grigio, fino ad arrivare a Brad Pitt e Angelina Jolie, fondatori di Miraval, vigneto in Provenza dal valore di 60 milioni di dollari, a Francis Ford Coppola, che ha deciso di mettere i suoi pregiati vini della Diamond Collection in lattina. Tendenza segnalata da una ricerca americana pubblicata su Business Insider secondo cui il 28% dei millennial preferirebbe bere del vino in lattina sul divano di casa per questioni economiche e di praticità. Secondo una ricerca della Cnbc quello del canned wine rappresenta un business da 45 milioni di dollari.
 
A segnalare il trend dei vini vegani è invece Eleonora Galimberti, esperta wine consultant per buyer, appassionati e collezionisti da tutto il mondo: “Tra le tendenze del vino sta prendendo sempre più campo la filosofia vegana. Da non confondere con il bio, il vino ‘vegan’ è prodotto senza interazioni di derivazione animale, sia in vigneto che in cantina, certificato e controllato. Il mercato alimentare testimonia che il segmento è sempre più in espansione, sia in termini di esistenza che di grandi brand”.
Infine secondo Chiara Bassi, sommelier e wine blogger di Perlage Suite, il 2019 è l’anno del ritorno in auge dei vini rosati: “Se da un lato rimangono nettamente meno consumati dei più tradizionali vini bianchi e rossi, si stanno ritagliando una fetta sempre più importante nel settore ho.re.ca. e per questo non sono da trascurare. In estate, quando è più difficile scegliere i vini rossi, è impossibile resistere alla loro freschezza, mentre nel resto dell’anno convincono per la loro grande bevibilità e la facilità con cui si accompagnano a piatti, aperitivi e dessert”.
 
Secondo Chiara Bassi, sommelier e wine blogger di Perlage Suite, il 2019 è l’anno del ritorno dei vini rosati: “Se da un lato rimangono nettamente meno consumati dei più tradizionali vini bianchi e rossi, questi vini si stanno ritagliando una fetta sempre più importante nel settore ho.re.ca. da non trascurare. In estate, quando è più difficile scegliere i vini rossi, è impossibile resistere alla loro freschezza, mentre nel resto dell’anno convincono per la loro grande bevibilità e la facilità di abbinamento”


 Ecco infine la top 10 delle tendenze nei vini che contraddistingueranno i prossimi mesi autunnali e invernali:  
 
 
1.         Vini vegani: bevande prodotte senza interazioni di derivazione animale, certificate e controllate da SGS.
2.         Vini rosati: bevande mediterranee per eccellenza, prodotte da uva rosse e vinificate con un contatto di qualche ora delle bucce con il mosto.
3.         Vini low ABV: vini con un grado alcolico compreso tra i 6 e gli 8,5, fortemente preferiti dai giovanissimi.
4.         Vini organici: ottenuti da uva coltivate senza l’uso di prodotti chimici sintetici o artificiali, e conformi ai principi dell’agricoltura biologica.
5.         Bring Your Own Bottle: è in crescita la tendenza di portare da casa la propria bottiglia di vino al ristorante, avvalendosi del servizio di un sommelier esperto.
6.         Vini alla cannabis: prodotti con cannabis organica e uva fermentate in maniera biodinamica, sono richiesti per le proprietà benefiche.
7.         Vini in lattina: il mercato del canned wine è sempre più in voga per via della sua praticità d’uso e portabilità.
8.         Riesling: prodotto in Germania, si tratta di uno dei vini bianchi più raffinati al mondo, considerato il più ricercato dagli appassionati per via del suo aroma unico.
9.         Vini arancioni: bevande prodotte attraverso la fermentazione di uve bianche con le loro parti solide, ovvero pelle e graspi.
10.       Cabernet Franc: è il vino fruttato francese per eccellenza, contraddistinto per un mix di aromi che vanno dalla frutta alle spezie, oltre a mantenere la sua freschezza e mineralità.
 
Cibo e nuove tendenze del vino: gli abbinamenti 

Gli abbinamenti food più richiesti? Carni rosse, grissini, salumi, pesce alla griglia e verdure in pinzimonio.
 
“Il vino è una bevanda storica che continua a riscuotere grande successo tra adulti e giovani, adatto per un pranzo in famiglia o una cena con amici – afferma Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – Per gustarlo al meglio, in linea con i trend del momento, abbiamo creato gli HappyVi, dei mini snack perfetti per accompagnare i principali vini di tendenza.  Il loro formato “mini” è l’ideale da intingere in creme o patè. Per gli amanti del Prosecco, invece, il mio consiglio è di abbinarli al Parmigiano Reggiano”.
 
Per quanto riguarda il vino vegan, la wine consultant Eleonora Galimberti suggerisce anche il grissino classico: “che richiama freschezza, leggerezza, mineralità, equilibrio di aromi e sapori, ma soprattutto persistenza”.
 
Per Chiara Bassi, i rosati stanno tornando in auge anche proprio grazie alla facilità di abbinamento
con cui accompagnano antipasti e primi piatti, ma anche secondi di pesce, pasticceria secca o dessert al cioccolato. La coppia da provare? “Pancetta cotta leggermente affumicata avvolta su grissini salati, con con un bicchiere di vino rosato salentino da uve primitivo”.


Alcune di queste tendenze preannunciate un’anno fa si sono sicuramente avverate, come l’aumento del consumo e della produzione dei vini rosati che stanno conquistando un’importate fetta del mercato mondiale, anche la tendenza alla produzione di vini biologici ed organici è sicuramente aumentata, mentre altre meno a causa anche dell’emergenza sanitaria in corso, sicuramente il futuro del vino è in continua espansione e chi lo sa, forse nasceranno altre idee interessanti da poter sviluppare in futuro, noi le attenderemo con grande interesse e nel frattempo cin cin a tutti quanti!!!

venerdì 13 novembre 2020

I Castelli di Jesi ed il suo Verdicchio


Il Verdiccio è un vitigno a bacca bianca coltivato quasi esclusivamente nelle Marche, diciamo che è un vino molto eclettico e viene prodotto generalmente in purezza, sia per vini freschi di pronta beva, che per vini più strutturati con capacità di invecchiamento, viene anche utilizzato per produrre spumanti (sia in metodo classico che Charmat) e vini passiti.
Il nome Verdicchio deriva dal colore dell’acino, che mantiene forti sfumature di verde anche in piena maturazione, il vitigno è un autoctono delle Marche e le sue origini risalgono fino al XVI secolo, il Verdicchio dei Castelli di Jesi, si distingue molto facilmente per la sua bottiglia esclusiva e molto particolare a forma di anfora, questa fu disegnata negli anni 50 dall’Architetto Maiocchi, per valorizzare oltre al vino anche la sinuosità e la bellezza della Regione Marche.
Una Regione veramente molto bella e caratteristica, con una grande cultura Enogastronomica, dove hanno vissuto Artisti e Studiosi di fama internazionale come:  Raffaello Sanzio, uno dei maggiori pittori del Rinascimento, Giocchino Rossini e Giovanni Battista Pergolesi, musicisti e compositori di grande fama internazionale, Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti dell’Ottocento italiano, Maria Montessori, nota per il suo rivoluzionario metodo didattico e molti altri ancora.
Maestose e ben conservate sono le mura che circondano la città di Jesi, infatti L’Unesco ha dichiarato Jesi Città Esemplare, grazie alla grande capacità dimostrata nel preservare l’importante patrimonio architettonico, artistico e culturale, mentre nei dintorni di Jesi si trovano graziosissimi borghi, presso cui sono situati i bellissimi Castelli, come il borgo di Cingoli e Apiro.
Il Verdicchio in questione è prodotto dalla Cantina Moncaro, una Società Cooperativa fondata nel 1964 a Montecarotto (Ancona) da cui prende il nome, una delle prime nella zona a sperimentare la coltivazione biologica secondo le direttive CEE, diventata poi negli anni sempre più grande grazie all’acquisizione di altre Cantine come: Cantina del Conero (1995), oggi con il nome Terre Cortesi e la Cantina Acquaviva Picena (1999).
Nel 2000 riceve i primi “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso e successivamente nel 2003 Il Verdicchio Passito, vince il Trophy all’International Wine Challenge di Londra, considerato il campionato mondiale dei vini, anche il Verdicchio dei Castelli di Jesi nel 2010 e 2011 vince tre prestigiosi premi a livello mondiale, nell’International Wine & Spirit Competition a Londra e il Decanter World Wine Awards.


Il brano che ho scelto per l’abbinamento musicale, è una canzone di Phil Collins “I Wish It Would Rain Down”, uno dei suoi maggiori successi in collaborazione con Eric Clapton alla chitarra, introduzione molto intensa data dalla batteria e l’improvvisazione della chitarra elettrica, che fin da subito sottolinea le note fruttate aggrumate come il pompelmo, i cori vocali di sottofondo sempre presenti in tutto il pezzo, esaltano il corpo del vino rotondo ed armonico, mentre la voce solista del cantante enfatizza con i suoi acuti graffiati, gradevoli sensazioni in bocca di freschezza, date dalle note minerali ed acide del vino sempre in un giusto equilibrio tra loro, mentre la chitarra elettrica in contrappunto con il cantante, fa emergere dal fondo note amarognole di biancospino, acacia e sambuco, il finale vocalizzato dal coro in un lungo diminuendo dinamico, esalta una giusta ed equilibrata sensazione di persistenza in bocca.
Un vino da gustare insieme a piatti molto aromatici come un tagliolino al tartufo per esempio, o in un delicatissimo carpaccio di manzo sempre condito con tartufo e parmigiano, mentre in un abbinamento musicale come questo, consiglio di degustarlo in una bella giornata di sole fuori all’aperto magari in ottima compagnia.

Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano 2024

  Abbiamo visitato, degustato e goduto di questa meravigliosa città in un viaggio nel 2018 con la nostra Associazione Culturale "Bacco ...