Un Vino che non ha bisogno di presentazione, il Franciacorta, il Vino Spumante tra i più famosi in Italia, ottimo per un aperitivo o per brindare ad un lieto evento, ma anche per pasteggiare con gustosi piatti a base di pesce, un vino molto polivalente ed apprezzato da ogni palato.
La Franciacorta è una zona collinare che si estende sulla superficie di venti comuni, tutti appartenenti alla provincia di Brescia in Lombardia, fino ad arrivare all'estremità meridionale del Lago di Iseo.
Qui la vite è stata impiantata fin dalle epoche più remote, ne sono una prova i ritrovamenti di vinaccioli di epoca preistorica e materiale archeologico, rinvenuti su tutta la zona oltre alla testimonianza di autori classici, da Plinio a Columella a Virgilio ed i popoli che si stanziarono in questa zona, che conosciamo attraverso le testimonianze storiografiche, come i Galli, i Romani ed i Longobardi.
Una delle tesi più ricorrenti e storicamente plausibile sull'etimologia del nome, è quella del Mons. Paolo Guerrini, che allude alle Corti Franche cioè al fatto che i principali centri dell'arco Morenico erano all'origine corti altomedievali, che con l'arrivo dei monaci Cluniacensi verso il secolo XI, godettero di franchigie (curtes francae), in cambio della bonifica e la coltivazione dei terreni.
Pur vantando una lunga storia, il nuovo corso della vitivinicoltura della Franciacorta, ha inizio nei primi anni sessanta, fino ad arrivare ad oggi come punto di riferimento nazionale, per la produzione di vini in metodo classico, entrando in concorrenza con uno tra più famosi ed ottimi vini francesi al mondo, lo Champagne.
Il vino di cui vi voglio parlare oggi, è prodotto nella Tenuta Montenisa di Marchese Antinori, nel cuore della Franciacorta, intorno al Borgo di Calino vicino al Lago di Iseo.
Tutti quanti conosciamo l'importanza a livello mondiale di questa Azienda, una delle più famose e produttive in Italia, la Famiglia Antinori si dedica alla produzione vinicola da più di seicento anni, da quando nel 1385, Giovanni di Piero Antinori, entrò a far parte dell'Arte Fiorentina dei Vinattieri, dando vita ad una lunga e bellissima tradizione vitivinicola.
In tutta la sua lunga storia, attraverso 26 generazioni, la famiglia ha sempre gestito direttamente questa attività, facendo delle scelte innovative ma anche molto rischiose, mantenendo però inalterato il rispetto per le tradizioni ed il territorio, producendo vini di altissima qualità e di grande prestigio in tutto il mondo.
Una delle tesi più ricorrenti e storicamente plausibile sull'etimologia del nome, è quella del Mons. Paolo Guerrini, che allude alle Corti Franche cioè al fatto che i principali centri dell'arco Morenico erano all'origine corti altomedievali, che con l'arrivo dei monaci Cluniacensi verso il secolo XI, godettero di franchigie (curtes francae), in cambio della bonifica e la coltivazione dei terreni.
Pur vantando una lunga storia, il nuovo corso della vitivinicoltura della Franciacorta, ha inizio nei primi anni sessanta, fino ad arrivare ad oggi come punto di riferimento nazionale, per la produzione di vini in metodo classico, entrando in concorrenza con uno tra più famosi ed ottimi vini francesi al mondo, lo Champagne.
Il vino di cui vi voglio parlare oggi, è prodotto nella Tenuta Montenisa di Marchese Antinori, nel cuore della Franciacorta, intorno al Borgo di Calino vicino al Lago di Iseo.
Tutti quanti conosciamo l'importanza a livello mondiale di questa Azienda, una delle più famose e produttive in Italia, la Famiglia Antinori si dedica alla produzione vinicola da più di seicento anni, da quando nel 1385, Giovanni di Piero Antinori, entrò a far parte dell'Arte Fiorentina dei Vinattieri, dando vita ad una lunga e bellissima tradizione vitivinicola.
In tutta la sua lunga storia, attraverso 26 generazioni, la famiglia ha sempre gestito direttamente questa attività, facendo delle scelte innovative ma anche molto rischiose, mantenendo però inalterato il rispetto per le tradizioni ed il territorio, producendo vini di altissima qualità e di grande prestigio in tutto il mondo.
Il Vino in questione è un Blanc de Blancs, prodotto con uve di Chardonnay e Pinot Blanc, viene fatta una prima fermentazione alcolica controllata in serbatoi di acciaio inox, ed una seconda fermentazione con lieviti in bottiglia per 24 mesi, come da disciplinare per la presa di spuma, donando al vino una grandissima fragranza, aromaticità e freschezza.
Il brano musicale che ho scelto per l'abbinamento è una famosa canzone di Stevie Wonder - "For Once in My Life", versione interpretata da Dara Maclean (live - The Ocean Way Sessions), introduzione con chitarra e percussioni molto ritmata a sottolineare il finissimo perlage, le due voci in alternanza dei cantanti, ne esaltano le note floreali di mela e pesca bianca, il solo di tastiera richiama la fragranza e la grande freschezza del vino, mentre il duetto finale con leggere note improvvisate a due voci, contornano i gradevoli sentori di miele di acacia, in un finale armonioso, elegante ed allo stesso tempo esaltante.
Un vino carico di emozione, profumi e sensazioni esaltanti, adatto per un buono e ricco aperitivo od un pasto a base di pesce, ma anche per un brindisi finale, consiglio sempre di berlo in un contesto festoso e ricco di emozioni, per esaltare al meglio una degustazione sonora come questa, ricordando che con un bicchiere di vino e della musica, non si è mai soli.