giovedì 17 febbraio 2022

La Tinta de Toro



Quando si dice "metterci la faccia", questa cantina (Bodega in spagnolo) lo ha fatto veramente, creando delle etichette uniche nel suo genere e direi oltre ad essere molto originali e geniali, anche estremamente accattivanti e curiose dal punto di vista estetico, abbinando ad ogni tipologia di vino prodotta, le foto dei componenti della famiglia.
L'Azienda in questione, si chiama "Matsu", che in giapponese significa aspettare, è un omaggio a tutti i viticoltori che per secoli hanno lavorato la vigna, dedicandole fatica, rispetto e sacrificio.

La denominazione di origine Toro, situata nella comunità autonoma di Castiglia e Leon, è una regione vinicola storica che ha due caratteristiche che la rendono unica, da un lato la filosofia del non intervento in vigna, poichè la posizione climatica ed i terreni molto sabbiosi, fanno si che non ci sia bisogno di applicare trattamenti chimici, dall'altro lato l'esistenza di vecchi vigneti di ottima qualità, alcuni dei quali pre-fillosserici.


Tutte le famiglie di questa regione possiedono alcuni vigneti che hanno ereditato per generazioni, dando vita ad una connessione emotiva che li unisce e rende impossibile per loro separarsi da esso.
Questo stile di vita però, con il trascorrere degli anni è in pericolo, perchè i viticoltori vogliono per i loro figli, una vita meno sacrificale lontano dalla campagna, causando un progressivo spopolamento di questa zona rurale, con il rischio che ben presto non rimanga più nessuno a tramandare la storia dei vini di Toro.

Matsu, al contrario di questa tendenza, continua a scommettere su questa regione unica al mondo, collaborando con i piccoli viticoltori e contribuendo a promuovere l'economia del territorio, evitando che un gran numero di vigneti centenari, finiscano abbandonati e sradicati per sempre.

Il vino che ho scelto per l'abbinamento musicale si chiama "El Picaro", un vino fatto con un uvaggio veramente unico al mondo da vigneti centenari, la Tinta de Toro, un tipo di uva Tempranillo, che porta un enorme personalità al vino, caratterizzato da grande finezza aromatica, intensità di profumi, sapori ed un basso livello ossidativo, che ne garantiscono un lungo invecchiamento.

Il brano che ho selezionato per la degustazione sonora è una cover arrangiata e cantata da Mario Biondi in style Bossanova "Smooth Operator", il ritmo incalzante e progressivo fin dall'inizio, ci amplifica l'intensità del corpo del vino, la voce calda e profonda apre i nostri sensi al calore, avvolgendo il palato in una esplosione di sapori come marmellata di more e liquirizia, esaltandone il carattere speziato, la tromba come alter ego alla voce, sottolinea il carattere dolce del vino, mentre nel finale, simulando quasi il suono di una sirena in lontananza, ci accompagna in una lunga e dolce persistenza.

Vi invito a fare questa degustazione in silenzio dopo cena o magari a metà pomeriggio, seduti davanti ad un camino acceso, riflettendo sul passato, presente e futuro di un grande vino come questo, amandone ogni sua sfumatura, e non tralasciando niente al caso.
Buona Vita!!!


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