Il Vino è sempre una nuova scoperta, personalmente lo paragono alla Musica in tutti i suoi aspetti, dal momento dell'ispirazione iniziale (la Vendemmia), alla composizione ed arrangiamento (la vinificazione e l'affinamento in cantina), fino al momento dell'esecuzione in pubblico e la registrazione (la degustazione e la vendita del prodotto).
Per questo motivo questi due infiniti mondi hanno molto in comune, la passione ed il duro lavoro, l'idea e la capacità di sperimentare nuove emozioni, la ricerca di nuovi colori, sapori, profumi e sensazioni, creando qualcosa di veramente nuovo ed unico nel suo genere.
Questo è uno di quei vini che riescono a sorprenderti non tanto per le caratteristiche organolettiche in se stesse, ma in quanto ti aspetti determinati sentori essendo uno Chardonnay, ed invece esplode in bocca come una canzone Grunge che lascia il segno nella storia della musica.
Domaine Cariven una cantina a conduzione familiare da generazioni nel cuore di Pomas, una piccola cittadina di soli 771 abitanti, situata nel dipartimento dell'Aude, nella regione dell'Occitania a 15 km da Carcassonne e 100 km da Toulouse nel sud-ovest della Francia.
Un luogo caratterizzato da un magico microclima influenzato dalla vicinanza del mar mediterraneo e dei monti Pirenei, che da modo a vitigni meravigliosi come: Chardonnay, Merlot, Syrah, Gewurztraminer di crescere in piena armonia esprimendo il loro massimo.
Personalmente non ho avuto ancora l'occasione di visitare la Cantina, il vino mi è stato portato da un mio amico durante un suo viaggio in Francia ed anche lui come me, ne è rimasto molto colpito per la sua intensità sia del colore (giallo dorato), che per i suoi profumi molto intensi ed aromatici, in una esplosione in bocca di bouquet floreali molto intensi non comuni per questo tipo di uvaggio, famoso si per la sua aromaticità, ma anche per eleganza, finezza ed equilibrio.
Il brano musicale che ho deciso di abbinare al vino come vi ho già anticipato, è un pezzo molto famoso di musica Grunge degli anni 90, "Creep" dei Radiohead, fin dal primo sorso non ho avuto dubbi su questo abbinamento, perchè dall'armonia iniziale molto lenta e quasi malinconica, riusciamo a percepire e caratterizzare la delicatezza dello Chardonnay, ma quando inizia il ritornello con la chitarra elettrica distorta, l'esplosione molto forte in bocca di tutti i suoi aromi e profumi, sconvolgono le nostre aspettative, trasportandoci in un'altra dimensione, per poi ritornare nella strofa con molta delicatezza, nel secondo ritornello ritorna la chitarra distorta come un'onda che ci travolge in tutti i suoi sentori di miele, vaniglia e frutti tropicali, il cantante passa da un falsettato esaltando la giusta acidità, fino all'acuto finale molto potente ed intenso, non lasciando nessun dubbio sulla corposità e l'intensità di questo vino, in un finale delicato ma anche molto deciso e persistente.
Sicuramente un vino che lo si ama o lo si odia come la canzone in questione, consiglio di fare questo abbinamento in un momento di completa riflessione, dove energia ed emozione riescono ad invadere il nostro corpo, dando vita a nuove emozioni ed idee per un presente sempre più presente.
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